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Le magiche sorprese del Mombracco

Venerdì 6 ottobre tutti noi alunni della scuola primaria di Envie ci siamo messi in cammino alla ricerca di tracce del passato sul Mombracco, conosciuto anche come la montagna di Leonardo. Riscoprire la nostra amata montagna con la guida di occhi esperti e la voce di persone appassionate e competenti della storia locale si è rivelata un’esperienza unica, molto arricchente e interessante.

Curiosi, ci siamo incamminati verso un lungo e ripido sentiero attraverso i boschi di castagni, betulle e faggi. Il terreno iniziava a coprirsi delle prime foglie cadute dagli alberi e nell’aria c’era profumo di funghi.

Abbiamo proseguito fino a trovarci davanti alla famosa rocca “Pera Grilet”, un luogo caratteristico dove la grande protuberanza rocciosa a forma di contenitore è stata costellata di  coppelle rendendola simile proprio a un’insalatiera. La roccia (gneiss) dura e compatta si è rivelata adatta ad essere incisa e conservare fino ai giorni nostri questi segni. Le incisioni (da quelle cruciformi ad una di forma quadrata o ancora alle coppelle) si prestano a più interpretazioni, anche noi ci siamo cimentati a formulare alcune ipotesi. Ci ha molto colpiti scoprire che tali tracce risalgono ad oltre 6000 anni fa! Si tratta per lo più di croci, ma ci sono anche delle coppelle, cioè  buchi tondi incisi nella pietra, e dei canali che le collegano. Una di queste coppelle è la più grande tra quelle ritrovate sul Mombracco!

Envie accoglie diverse incisioni e i principali ritrovamenti si collocano nei punti che più si aprono ad una visuale spettacolare. Pera Grilet rientra tra questi luoghi panoramici che si affacciano su tutta la pianura. Ci sentivamo immersi nella bellezza ed è stato davvero piacevole e rilassante sostare lì a gustare la merenda!

Cammina, cammina ad un certo punto ci siamo ritrovati in un luogo in cui si diceva vivessero  le Faje, creature femminili leggendarie, che la tradizione vuole un po’ sgraziate e dispettose. Abbiamo visto anche i panni del loro bucato steso e  pare persino che gli occhi più curiosi di alcuni dei più piccoli siano riusciti a intravedere ombre misteriose fuggire veloci nel cuore del bosco, nell’intricato labirinto di alberi: forse erano proprio loro,  le Faje! Leggenda e storia, fantasia e racconti popolari si sono così mescolati fondendosi con la magia del posto.

La nostra escursione si è poi conclusa in piazza ad Occa con la visione dei murales delle faje, spiegati molto bene dalle guide. Sicuramente suggestivo è quello del Falò in cui le Faje vengono raffigurante in un momento di vita quotidiana, mentre parlano, mangiano e si riscaldano attorno al fuoco nelle notti di luna piena.

La particolarità di questo dipinto è che di notte il fuoco sembra acceso!

Ringraziamo di cuore tutti quelli che hanno resto possibile questa giornata e in particolare chi ci ha accompagnati durante questa splendida mattinata e ci ha permesso di scoprire, leggende e memorie degli uomini del passato.

Gli alunni della classe quinta

(Edoardo, Elisa B., Elisa F., Isabella, Matilde, Margherita)

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