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“Legami”


Ispirandosi ad una leggenda tradizionale locale, con al centro l’elemento magico del nastro celeste, l’artista pensa a un’azione che coinvolga tutto il paese e sia compiuta dagli abitanti stessi di Ulassai. L’idea è quella di legare tutte le case tra loro con un nastro lungo 27 km, che poi verrà ancorato alla montagna sovrastante, come simbolo di un rapporto di complicità tra gli uomini e di una relazione con la natura e il trascendente, con chiari riferimenti alle proprie radici e alla propria terra.
L’opera dei 120 bambini revellesi, allestita nella fontana dei giardinetti pubblici, si presenta, infatti, come il prodotto di un’azione corale, in cui ogni elemento antropomorfo dialoga con gli altri e con la natura fisica ed architettonica attraverso un messaggio di unione e condivisione, dall’elevato valore simbolico e terapeutico. I nastri colorati che si snodano dalla sommità della fontana, metafora dei LEGAMI umani, rappresentano come per la bambina sfuggita al crollo nella leggenda, la salvezza che risiede nelle relazioni che accompagnano la vita di ciascuno, nonchè il forte richiamo all’arte della tessitura delle nostre zone. L’invito rivolto allo spettatore è quello, come per gli abitanti di Ulassai, di aprirsi al mondo, di liberarsi dalla rete e dal peso dei conflitti e dei rancori (interno della fontana) e di giocare ad inseguire metaforicamente il nastro, come in una grande giostra della Vita.
Ed è proprio sulla sommità, in cui l’intreccio si fa più fitto che prende f-orma la Natività, come aspirazione alla leggerezza e alla salvezza umana.
A cornice, sotto i lampioni che delimitano l’area, parole di luce sospese riscaldano i cuori di ciascuno ed accompagnano alla magia del Natale.

“L’indifferenza è contagiosa, ma lo è anche la creatività quando si è partecipi della stessa emozione”, Maria Lai.

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